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Giurisprudenza commentata |
Modifica della destinazione d'uso nella proprietà esclusiva e condominiale
Cons. Stato
Con una recente decisione, il supremo consesso amministrativo, in sede di appello, nel riformare la decisione di primo grado, si è uniformato all'orientamento giurisprudenziale, che ha delineato il quadro che definisce gli interventi che comportano il mutamento della destinazione d'uso di un bene di proprietà esclusiva. La decisione vale anche come opportunità per esaminare la questione concernente le trasformazioni d'uso delle parti comuni dell'edificio.
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Donazione di immobile: È efficace se disposta dall'ex amministratore a favore della madre per sfuggire ad azione esecutiva?
Trib. Bari
Il Tribunale di Bari si allinea con l'orientamento della Suprema Corte, secondo il quale l'interesse del creditore ad agire in revocatoria non viene meno per il fatto che il bene oggetto dell'atto dispositivo è rientrato nel patrimonio del debitore.
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I limiti dell'intervento volontario nel giudizio da parte dell'amministratore di condominio
Cass. civ.
La Corte di Cassazione, con una recentissima ordinanza, ha esaminato, forse per la prima volta, la questione dal punto di vista dell'amministratore che, in proprio, abbia svolto un intervento nel giudizio di impugnazione di una deliberazione assembleare. La decisione ha circoscritto il campo di azione anche per l'amministratore, il quale in tale occasione assume la posizione di “terzo”.
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Il deposito cauzionale copre anche i danni non strettamente connessi all'immobile locato
Cass. civ.,
L'obbligo del locatore di restituire il deposito cauzionale, versato dal conduttore al momento della stipula del contratto, sorge al termine della locazione, ma soltanto qualora il conduttore abbia integralmente adempiuto alle proprie obbligazioni, giacché, diversamente, assume rilievo la funzione specifica dello stesso deposito, che è appunto quella di garantire preventivamente il locatore dagli inadempimenti del conduttore. La fattispecie più frequente sotto il profilo statistico è quella in cui il conduttore arrechi danni all'immobile locato, non adempiendo così all'obbligo di restituzione della cosa locata nel medesimo stato in cui l'aveva ricevuta.
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Il proprietario di un immobile ha sempre diritto al risarcimento del danno per l'occupazione senza titolo?
Trib. Verona
Il Tribunale di Verona chiarisce che, in caso di occupazione senza titolo di un bene immobile, non sussiste un danno in re ipsa per il proprietario del bene, dovendo quest'ultimo allegare e provare il danno conseguenza relativo all'occupazione illegittima.
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L’amministratore è personalmente responsabile dei danni arrecati ai beni del condomino
Trib. Brindisi
La decisione del Tribunale di Brindisi si incentra sulla responsabilità personale ed esclusiva dell'amministratore di condominio, il quale, sostenendo di agire in veste in amministratore autorizzato dall'organo assembleare, pone in essere comportamenti violenti ai danni delle cose di un condomino, eccedendo nello svolgimento delle sue mansioni.
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La durata della fideiussione prestata dal terzo a garanzia delle obbligazioni del conduttore
Cass. civ.
La corte di Cassazione si interroga sulla durata temporale della garanzie prestate da terzi per l'adempimento delle obbligazioni contrattuali del conduttore.
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Locazioni non abitative: quando è possibile la risoluzione del contratto per inadempimento?
Trib. Roma
L'art. 1455 c.c. stabilisce, quale regola di ordine generale, l'impossibilità di risolvere un contratto qualora l'inadempimento di una delle parti abbia scarsa importanza in relazione all'interesse dell'altra. Tale norma trova applicazione anche in tema di locazioni di immobili ad uso non abitativo.
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Nuove e vecchie prospettive in materia di condominio parziale
App. Milano
Per la Corte ambrosiana, il diritto di usare un bene condominiale, che è asservito al godimento della proprietà della singola unità abitativa privata, non può in nessun caso arrivare ad escludere il diritto di comproprietà degli altri condòmini sulle parti comuni dell'edificio.
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L'interpretazione di un contratto di locazione richiede una attenta valutazione della volontà reale delle parti
Trib. Massa
Il giudicante toscano è stato chiamato ad interpretare la natura del contratto di locazione ad uso abitativo, e segnatamente se farlo rientrare nella disciplina del contratto transitorio o nella disciplina del contratto libero, adottando i criteri ermeneutici sanciti dall'art. 1362 c.c.
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