Tra le materie che avrebbero dovuto essere integralmente rivisitate dalla riforma del condominio (legge n. 220/2012, in vigore dal 18 giugno 2013), quella delle obbligazioni appare la più complessa, la più rilevante dal punto di vista sociale per le conseguenze che può comportare, sia per quanto concerne la conduzione familiare dei condomini, sia per quanto concerne il mercato degli esercenti; di fatto, peraltro, il legislatore è intervenuto in maniera incompleta, insufficiente e, comunque, imprecisa, stabilendo regole del tutto avulse dai principi di diritto che sottendono alla fattispecie.
La questione delle spese condominiali è diventata attuale per due motivi principali: il primo, a causa della morosità generalizzata, atteso che la morosità condominiale si è trasformata, da problema occasionale e problema ordinario; il secondo, la trasformazione del mercato immobiliare degli ultimi vent'anni, durante i quali si è assistito alla moltiplicazione dei trasferimenti; in altri termini, in precedenza si acquistava la casa per utilizzarla tutta la vita, quale abitazione, ovvero quale investimento per cui, una volta comprato l'immobile, difficilmente lo si cedeva; oggi si assiste al, contrario, ad una intensificazione delle cessioni del bene, anche più volte nello stesso quinquenni...
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